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Kostioukovitch: Con Eco il mondo perde un'occasione di riconciliazione

20 febbraio 2016 Lucia Bellinello, RBTH

La traduttrice russa de "Il nome della rosa": "La sua morte segnerà le relazioni internazionali. Aveva fatto molto per costruire basi di dialogo. Ora si spacca tutto per via di un grande infantilismo politico"

01aUmberto Eco e Elena Kostioukovitch. Fonte: archivio personale

Se ne è andato uno dei più grandi intellettuali del Novecento. E la morte di Umberto Eco strappa al mondo non solo un grande scrittore, ma anche un’occasione di riconciliazione in un periodo di tensioni internazionali. Ne è convinta Elena Kostioukovitch, scrittrice che ha tradotto in russo i successi letterari del filologo e narratore italiano, a partire da “Il nome della rosa”.

02aUmberto Eco e Elena Kostioukovitch. Fonte: archivio personale

“La morte di Umberto Eco lascia un profondo vuoto e segnerà il modo in cui si svilupperanno i rapporti a livello internazionale”. Il riferimento, ovviamente, è alle tensioni che si sono riaccese tra Russia e Occidente. “Quando ci sono geni di così grande intelligenza qualsiasi cosa può essere salvata - ha detto al telefono Elena Kostioukovitch, che ha appreso la notizia da persone vicine allo scrittore -. Quando questi personaggi vengono a mancare, le cose rischiano di prendere una piega infantile. Si litiga come ragazzini. Lui, così come altri intellettuali del XX secolo, ha fatto molto per costruire basi solide di dialogo. Ora si spacca tutto per via di un grande infantilismo politico”.

03aUmberto Eco, a sinistra, e Elena Kostioukovitch. Fonte: archivio personale

I lavori di Eco e soprattutto la traduzione de “Il nome della rosa” negli anni hanno avuto un grande peso in Russia. “Per noi è stato un punto di riferimento importante, una figura che per molto tempo è stata sinonimo di ‘Europa’ e di tutto ciò che si è aperto con l’arrivo della perestrojka. Non ce ne sono molte di persone come queste”, ha detto la traduttrice, aggiungendo che qualsiasi altro commento sarebbe superficiale.

04aUmberto Eco insieme alla moglie e a Elena Kostioukovitch. Fonte: archivio personale

“In momenti come questo non c’è molto da dire. Qualsiasi dichiarazione sarebbe pura banalità. Sono comunque convinta che prima di morire abbia portato a termine il proprio programma intellettuale e morale: faccio riferimento alla nascita della nuova casa editrice (La nave di Teseo, ndr): il suo ultimo contributo intellettuale. Ora lui è salito su un’altra nave. E lascia dietro di sé un grande vuoto e una grande tristezza”.